"Formazione" degli italiani nell'Italia Unita
Nel 1848 fu approvata la legge istitutiva del ministero della pubblica istruzione che segnava il passaggio dalle scuole delle autorità della Chiesa, a quelle dello stato.
Il piano di rinnovamento scolastico fu completato con l'avvio di un'editoria scolastica accuratamente pianificata rispetto ai bisogni didattici e diversi tipi di scuole. Le esperienze maturate in Piemonte tra il 1848 e il 1859 furono la base della legge del 1859, detta legge casati, che costituì il fondamento giuridico della scuola italiana dopo l'unità e fino al 1923, cioè fino alla riforma scolastica nota come Riforma Gentile.
Don Bosco
Don Bosco rappresentava una figura di notevole interesse educativo anche se non seguì particolari studi specialistici e neppure diede alle stampe trattati di pedagogia.
Tra i principi intorno a cui agirono Don Bosco e, sulla sua ascesa, i salesiani troviamo:
-prendersi cura dei giovani
-educazione preventiva (il cosiddetto sistema preventivo)
-valorizzazione del tempo libero
"La guida dell'educatore"
Rosmini centrò la sua pedagogia sulla dignità della persona, mentre Lambruschini si affidò alla bussola della coltivazione della libertà personale.
L'educazione è dunque l'esito della cooperazione tra l'educatore e il soggetto che cresce. Il compito del primo è quello di esercitare una vera maieutica di tipo socratico in modo da liberare e sostenere i buoni "germi" presenti nel discepolo.
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